Powered By Blogger

martedì 27 marzo 2012

VISUALIZZAZIONI DELL'ULTIMO MESE

ECCO LA CLASSIFICA DELLE NAZIONI CHE NEL MESE DI MARZO HANNO SEGUITO
MA CHE PIACERE CUCINARE
UN ABBRACCIO
GRAZIE A TUTTI


Stati Uniti
649
Italia
275
Germania
127
Federazione Russa
32
Francia
14
Regno Unito
7
Paesi Bassi
7
Ucraina
7
Giappone
3
Canada
1


TAGLIATELLE CON FUNGHI E NOCI

RIMANIAMO ANCORA IN VALLE D'AOSTA CON UN PRIMO PIATTO BUONISSIMO
PER PREPARARLO CI VUOLE UN PO' DI PAZIENZA, VISTO CHE SI DEVONO PULIRE I FUNGHI E PREPARARE LE NOCI , MA NON SCORAGGIATEVI IL RISULTATO RIPAGA IL VOSTRO TEMPO.

TAGLIATELLE CON FUNGHI E NOCI


INGREDIENTI

400 gr. di tagliatelle all'uovo 
cipolle 
40 gr. di funghi secchi
1 Bicchierino di vino Marsala secco
1 mazzetto di  prezzemolo
50 gr. di burro 
4 cucchiai  di panna
1/2 dado per brodo "il brodo meglio se l'ho avete preparato voi in casa"
10 gherigli di Noci
sale 
pepe  



PREPARAZIONE


Tritate i gherigli di noci.
 Lavate i funghi secchi sotto acqua corrente, metteteli in ammollo in acqua tiepida; quando sono morbidi scolateli senza buttare l'acqua e tagliateli a pezzettini.
 Mettete in una casseruolina metà burro, unite il trito di cipolla e prezzemolo, lasciate appassire la cipolla, poi unite i funghi.
Fateli soffriggere per un paio di minuti o poco più, poi bagnateli con il marsala. 
Unite il dado sbriciolato, lasciate cuocere su fuoco moderato bagnando con qualche cucchiaiata dell'acqua di ammollo dei funghi (che avrete prelevato senza smuovere il fondo e che avrete filtrato).
Mescolate, mettete il coperchio e lasciate cuocere su fuoco molto basso per almeno 20 minuti.
Verso il termine di cottura assaggiate e aggiustate di sale, quando i funghi sono pronti unite la panna e il resto del burro
Amalgamate e lasciate cuocere il tutto sul fuoco solo un attimo, poi, a fornello spento, aggiungete le noci. Completate con una grattugiatina di pepe, poi con questo sugo ben caldo condite la pasta cotta a parte in abbondante acqua salata.


SONO BUONISSIME


UN ABBRACCIO AD ALBERTO CHE MI HA MANDATO QUESTA RICETTA VIA MAIL
TI ASPETTO PRESTO PER UNA MANGIATA

FRITTELLE DI PATATE

DA UN PO' DI TEMPO CHE INSERISCO RICETTE DELLE REGIONI ITALIANE
GUARDANDO IL BLOG HO NOTATO CHE FINO AD ORA NON AVEVO ANCORA INSERITO NESSUNA RICETTA DELLA VALLE D'AOSTA, QUINDI INIZIAMO SUBITO.

FRITTELLE DI PATATE

INGREDIENTI

4-5 patate
30 g di burro
2 tuorli
2 uova intere
2 cucchiai di toma grattugiata
panna
1 cucchiaio di zucchero
farina
noce moscata
olio
sale 


PREPARAZIONE


Sbucciate le patate, lessatele per 30-40 minuti in acqua leggermente salata, sgocciolatele e passatele allo schiacciapatate.
Amalgamate il ricavato con il burro, i tuorli, un pizzico di noce moscata, la toma grattugiata e lo zucchero.
 Prendendo un po’ di composto alla volta formate delle palline, passatele nelle uova sbattute e poi nella farina.
 Friggetele in una padella colma di olio ben caldo, quando sono dorate ritiratele con la paletta bucata, asciugatele su carta assorbente da cucina. Disponetele sul piatto da portata e servitele calde a tavola.

SUGGERIMENTI



Quanto alla scelta dell’olio per friggere vi sono due scuole di pensiero. Una, preferisce l’olio di oliva. L’altra, l’olio di semi. Chef famosi si sono espressi a favore di quest’ultimo che darebbe al fritto maggiore leggerezza. La decisione è una libera scelta, una questione di gusti. Comunque, in entrambi i casi, si raccomanda di non riutilizzare gli oli con i quali si è fritto.
Curiosità- il participio passato del verbo friggere è, esattamente, “frittolo”. Da cui frittella.








giovedì 22 marzo 2012

AGGIORNAMENTO BLOG

CIAO A TUTTI OGGI HO DECISO DI AGGIORNARE UN PO' IL BLOG
DA DOMANI NUOVO DESING
NUOVE IMMAGINI
ED UN NUOVO METODO PIU' SEMPLICE PER TROVARE LE RICETTE E LA LORO PROVENIENZA
CONTINUATE A SEGUIRMI
ASPETTO SEMPRE LE VOSTRE RICETTE
CIAO A TUTTI
A DOMANI

MA CHE PIACERE CUCINARE: CASSOEULA ALLA MILANESE

MA CHE PIACERE CUCINARE: CASSOEULA ALLA MILANESE: FREDDO ,,,NEVE,, ECCO UNA RICETTA ANTICA E POVERA MA DI GUSTO E VERO CI VUOLE UNA GIORNATA PER DIGERIRE OLTRE CHE 2-3 GRAPPE, MA QUANTO MI ...

mercoledì 21 marzo 2012

MAFFIN DI PARMIGIANO

UN GIORNO IL TV HO VISTO FARE QUESTA RICETTA, MI HA SORPRESO E' DA ALLORA OGNI TANTO LA FACCIO QUANDO A CASA VENGONO AMICI.

                                                  MUFFIN AL PARMIGIANO

INGREDIENTI

2 uova intere
1,3 di panna da cucina 1,3 di latte
100 g di parmigiano
sale, pepe
burro per ungere

PREPARAZIONE

Perdete una ciotola , rompete le uova, incominciate a sbatterle incorporando anche il parmigiano a fontana.
Continuando a sbattere aggiungete la panna e il latte, salate e pepate senza esagerare.
Accendete il forno a circa 160°.
Infornate una teglia riempita a metà con acqua , servirà per cuocere a bagnomaria, (il cibo non sarà a contatto diretto con la teglia, ma cuocerà  dentro degli stampini ),
Prendete degli stampini e ungeteli con del burro (in modo che la pietanza non si attacchi ), e versateci il composto preparato con il parmigiano ben amalgamato.
Metteteli dentro la teglia che avete infornato prima, fate attenzione, l'acqua non deve superare la metà degli stampini.
Infornare e cuocere per circa 30 minuti o con l' aiuto di un stuzzicadenti, bucando il muffin il legnetto dovra' rimanere asciutto, se non lo fasse continuare per altri 5 minuti.
Servite con un insalatina ,rucola ,pomodoro ecc, ecc, condita con olio extrav, aceto balsamico.

Divertitevi a farla.

domenica 11 marzo 2012

DOLCI - TORTA AL CIOCCOLATO

ECCO A VOI UNA DELLE TORTE CHE TUTTI FANNO LA DOMENICA


TORTA AL CIOCCOLATO

INGREDIENTI

240 g di cioccolato fondente
200 g di burro
6 uova grandi (410 g circa
pesate con il guscio)
225 g di zucchero (250 g se il cioccolato è molto amaro)
1 bustina di lievito in polvere
50 g di farina
50 g di fecola di patate
burro
zucchero a velo


PREPARAZIONE


In un tegamino lasciate sciogliere a bagnomaria il cioccolato con metà burro, mescolate, fate amalgamare, ritirate e, fuori dal fuoco, aggiungete il restante burro a pezzettini, mescolate bene. Versate il cioccolato in una grande ciotola e fate intiepidire. In un’altra ciotola lavorate a lungo le uova con lo zucchero, amalgamatevi farina, fecola e lievito setacciati insieme. Unite questo composto a quello di cioccolato amalgamando bene il tutto.
Imburrate e infarinate tutto il bordo di uno stampo rotondo dal diametro di 26 per 5 centimetri, coprite il fondo con un disco di carta da forno e versatevi il composto a cucchiaiate. Cuocete in forno caldo a 190° per quarantacinque minuti. Ritirate, capovolgete subito la torta su un foglio di carta d’alluminio, eliminate delicatamente il disco di carta del fondo, rigirate la torta sulla gratella e fatela raffreddare.
Trasferite la torta sul piatto da portata e cospargetela con lo zucchero a velo.


BUONISSIMA

NOTE

Mentre tutti noi ci trastullavamo con le forchette Dino si serviva due volte di ogni portata, masticava e inghiottiva con la stessa lenta riverenza, idolatria quasi, per la cucina di mammà. Il dolce era una torta di cioccolata. Torta di cioccolata! la miracolosa torta di cioccolata di mammà! Saremmo morti per la torta di cioccolata, noi bambini; ma quella sera non volevamo torta di cioccolata. Nessuno voleva torta di cioccolata. Il caffè sì. Perfino Coletta accettò una tazza di caffè nero. Ma niente torta. L'unico fu Dino. Spazientiti lo guardammo divorare un pezzo di torta e chiederne un altro. Gli occhi pieni di adorazione ad ogni boccone…". (Una moglie per Dino Rossi - John Fante - ed. Sellerio)

Torta al cioccolato

GRAZIE A TUTTI

CHIEDO UNA CORTESIA A TUTTI QUELLI CHE SEGUONO IL MIO BLOG E LA MIA PAGINA FB:
ANDATE SULLA PAGINA FB : " MA CHE PIACERE CUCINARE E CLICCATE MI PIACE" ALLA PAGINA, NON ALLE RICETTE! http://www.facebook.com/pages/MA-CHE-PIACERE-CUCINARE/253846527973691

cliccate MI PIACE COSI POTRO' AUMENTARE GLI AMICI
FATELO ANCHE SUL BOLG
GRAZIE CARI 
BUONA GIORNATA

MA CHE PIACERE CUCINARE: 11/10 CACIUCCO ALLA LIVORNESE

MA CHE PIACERE CUCINARE: 11/10 CACIUCCO ALLA LIVORNESE: GIO QUESTA E' PER TE VISTO CHE STASERA VUOI FESTEGGIARE.     CACIUCCO ALLA LIVORNESE INGREDIENTI 1.5 kg di pesce per zuppa " palombo, ...

CAMPANIA-TIMBALLO DI MACCHERONI ALLA NAPOLETANA

TANTO BUONO, TANTA PAZIENZA NEL PREPARARLO

TIMBALLO DI MACCHERONI ALLA NAPOLETANA


INGREDIENTI

320 g di maccheroni
200 g di rigaglie di pollo
100 g di salsiccia
30 g di funghi secchi
400 g di pomodori maturi
1 mozzarella
1/2 cipolla
1 spicchio d’aglio
pangrattato
40 g di formaggio grattugiato
50 g di burro
sale 


PREPARAZIONE


Preparate il ragù: in una casseruola lasciate sciogliere il burro e insaporitevi aglio e cipolla tritati. Appena il composto ha assunto un colore leggermente dorato aggiungete le rigaglie di pollo tagliate a pezzettini, la salsiccia spellata e sminuzzata, i funghi già ammorbiditi in acqua calda e strizzati. Salate, mescolate e fate cuocere per alcuni minuti. Aggiungete i pomodori spellati, privati dei semi e tagliati a pezzetti, coprite e lasciate cuocere mezz’ora a fuoco moderato. Intanto tagliate la mozzarella a dadini. Lessate in abbondante acqua salata i maccheroni, scolateli piuttosto al dente, conditeli con il ragù e lasciateli raffreddare. Quindi aggiungete la mozzarella e il formaggio grattugiato. Imburrate uno stampo dalle pareti piuttosto alte, spolverizzatelo con il pangrattato, riempitelo con i maccheroni conditi, livellate la superficie e cospargetela di pangrattato. Mettete in forno preriscaldato a 180° per circa quaranta minuti. Quando il timballo è ben dorato, ritiratelo, lasciatelo riposare alcuni minuti, sformatelo sul piatto da portata e servitelo a tavola.




Timballo napoletano di maccheroni

CAMPANIA -BABA' AL RUM

MAMMA MIA!!! MA QUANTI ME NE MANGEREI???
LA CAMPANIA LA PATRIA DELLA CUCINA ITALIANA
IO GIURO IN COMINCERO' SERIAMENTE A SCRIVERE TANTE RICETTE DI QUESTA REGIONE
PERCHE' CON LA SICILIA E ' PER ME LA GASTRONOMIA MIGLIORE.

BABA' NAPOLETANO AL RUM

INGREDIENTI

200 g di farina
100 g di burro
3 uova
1 bicchiere di latte
30 g di zucchero
10 g di lievito di birra
gelatina di albicocche
sale.
Per lo sciroppo:
100 g di acqua
30 g di zucchero
1 bicchiere di rum 


PREPARAZIONE


In un bicchiere sciogliete il lievito con il latte tiepido. Disponete la farina a fontana, al centro versate il lievito diluito, le uova, un pizzico di sale. Mescolate. Aggiungete il burro e lo zucchero, lavorate il composto per dieci minuti o fino a quando avete ottenuto un impasto liscio ed elastico. Copritelo con un tovagliolo e fatelo lievitare fin quasi al raddoppio del volume. Imburrate uno stampo a ciambella di 30 centimetri di diametro e riempitelo con l’impasto fino a metà, lasciatelo lievitare ancora fino al raddoppio del volume. Cuocete in forno caldo a 190° per quaranta minuti. Nel frattempo, preparate lo sciroppo versando in un pentolino l’acqua, il rum e lo zucchero. Ponete sul fuoco, portate a bollore e ritirate dopo circa quindici minuti, o quando lo zucchero è sciolto. Ritirate il babà, fatelo riposare cinque minuti, sformatelo sul piatto da portata, punzecchiatelo con un lungo stecco e fategli assorbire lo sciroppo versato a cucchiaini. In un tegamino mettete cinque o sei cucchiai di gelatina di albicocche e fatela sciogliere a fiamma molto bassa. Con questa spennellate tutto il babà e servite.


Curiosità




Fu il re di Polonia Stanislao Leszcynsky, in esilio in Lorena, a voler aggiungere lo sciroppo al rum al dolce tipico della zona, il Kugelhupf. Così nacquero i babà: il nome deriva dalla passione del re per la figura di Alì Babà. E, attraverso i cuochi francesi, questo dolce arrivò anche a Napoli dove spopolò.


Babà al rum

BASILICATA- AGNELLO CON FINOCCHIETTO

ALTRA RICETTA DELLA TRADIZIONE ITALIANA
ANDIAMO IN BASILICATA CON


AGNELLO AL FINOCCHIETTO SELVATICO

INGREDIENTI

1/2 agnello (circa 2 kg e 500 g)
1 kg di finocchietti
250 g di pelati oppure 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1 cipolla
farina
olio
sale
pepe 


PREPARAZIONE

Tagliate l’agnello a pezzi non troppo grandi, lavateli, asciugateli, salateli, pepateli e infarinateli. In una padella scaldate un bicchiere d’olio, fatevi rosolare lo spezzatino di agnello, poi aggiungete la cipolla tritata e lasciatela diventare dorata.
Unite i pelati passati oppure un cucchiaio di concentrato di pomodoro diluito in poca acqua tiepida, mescolate e continuate la cottura a fuoco medio.
In una casseruola versate mezzo litro d’acqua, ponete sul fuoco e lessatevi i finocchietti per 10 minuti, quindi sgocciolateli e teneteli da parte.
Travasate tutta l’acqua di cottura dei finocchietti nel recipiente dello spezzatino, regolate sale e pepe, cuocete per 40 minuti. A dieci minuti da fine cottura aggiungete i finocchietti.
Ritirate, trasferite lo spezzatino sul piatto da portata e servite a tavola.

ALTRE INFORMAZIONI UTILI

La carne degli agnelli e dei capretti, per la sua tenerezza, rende bene nelle varie cotture al tegame tra cui, oltre alla ricetta qui accanto, ricordiamo l’altra cosiddetta “in salsa bianca”, cioè con olio, uovo e limone. Spesso questi piatti vengono completati con riso pilaf.


Agnello al finocchietto

MARCHE- BRODETTO DI ALICI CON CAVOLFIORE

UN'ALTRA RICETTE REGIONALE DELLE MARCHE
SEMPLICE DA PREPARARE CON UN GUSTO SPECIALE.

BRODETTO DI ALICI CON CAVOLFIORE

INGREDIENTI


500 g di alici fresche spinate
1 piccolo cavolfiore
300 g di polpa di pomodoro a dadini
1/2 dl di vino bianco secco
2 scalogni
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di maggiorana tritata
1 spicchio d’aglio
peperoncino
olio
sale
pane casereccio 


PREPARAZIONE


Lessate per 20 minuti il cavolfiore in acqua salata, sgocciolatelo e dividetelo in cimette. In una padella scaldate due cucchiai d’olio, insaporitevi lo scalogno tritato finemente, quando è diventato leggermente dorato spruzzatelo con il vino, fatelo evaporare, unite la polpa di pomodoro tagliata a dadini, il prezzemolo e la maggiorana tritati. Cuocete per 10 minuti, regolate il sale e unite il

peperoncino, ritirate. In un tegame, possibilmente di coccio, fate uno strato
di cavolfiore, sopra adagiatevi le alici e coprite con la salsa di pomodoro preparata. Cuocete per circa 30 minuti a fiamma bassa, allungando,
se necessario, con qualche mestolo di acqua calda. Ritirate e servite il brodetto con fette di pane abbrustolite e strofinate da una parte con uno spicchio d’aglio.


PREPARARE  QUESTA RICETTA LA DOMENICA SARA' UN PIACERE
CIAO A TUTTI
SEGUITEMI

BUONA DOMENICA A TUTTI

BUONGIORNO A TUTTI E BUONA DOMENICA
ABBRACCIAMO CON AFFETTO UN ALTRO GRUPPO DI AMICI CHE QUESTA SETTIMANA FANNO PARTE DI
MA CHE PIACERE CUCINARE
                       
                                        VIVA IL GIAPPONE


OGGI INIZIAMO LA DOMENICA CON QUALCHE RICETTA REGIONALE
SEGUITAMI
CIAO DA
SANDRICOLO

domenica 4 marzo 2012

BASTA!! SONO UN PO' STANCO ED E' PURE DOMENICA
LA MIA SIGNORA HA DETTO DI STACCARMI DAL PC. 
SI, MA NON PER RILASSARMI
MA PER CUCINARE 
QUINDI ADESSO SI INCOMINCIA A LAVORARE
POLENTA TARAGNA AL RAGU' DI MAIALE E SALSICCIA
MI SA' CHE UNA BOTTIGLIA DI VINO ROSSO ED UN PAIO DI GRAPPE STASERA NON ME LE LEVA NESSUNO.
PIU' TARDI PUBBLICHERO' LE FOTO

CIAO A TUTTI DA SANDRICOLO

MA CHE PIACERE CUCINARE: RISOTTO AL NERO DI SEPPIA

MA CHE PIACERE CUCINARE: RISOTTO AL NERO DI SEPPIA: OGGI PREPARIAMO UN RISOTTO BUONISSIMO FATTO CON LE SEPPIE E IL SUO INCHIOSTRO, FACILE E VELOCE. ...

LOMBARDIA POLENTA E FONTINA

UN'ALTRA SPECIALITA' CON LA FONTINA
VANTO CASEARIO DELLA VALLE D'AOSTA E NOTO IN PIEMONTE E NEL RESTO D'ITALIA PER LE SUE ECCEZIONALI QUALITA' DI FORMAGGIO DA CUCINA "CHE LE IMITAZIONI NON RIESCONO AD EGUAGLIARE", SPECIE IN ASSOCIAZIONE CON LA POLENTA E IN PIATTI TIPICI COME LA FONDUTA.
MA C'E' CHI L'APPREZZA ANCHE COME FORMAGGIO DA TAVOLA E, NATURALMENTE, PER IMBOTTIRE PANINI.

POLENTA E FONTINA

INGREDIENTI

300 g di farina di mais
150 g di fontina a fette
60 g di burro

PREPARAZIONE

Se non avete un paiolo di rame, utilizzate una pentola d'acciaio con un fondo spesso e resistente.
Mettete sul fuoco 2 litri circa di acqua leggermente salata, su fuoco vivace, e appena comincia a bollire versate la polente poco alla volta a pioggia fino ad esaurimento, affinchè non si formino grumi, mescolate senza interruzione con un mescolo di legno.
la polenta sarà cotta dopo circa 45 minuti "quando incomincia a staccarsi dal bordo della pentola".
Quando sarà pronta ,versatela a cupola su un tagliere di legno e copritela con un panno pulito, lasciatela raffreddare.
Tagliatela e fette alte circa 5 mm.
Formate un primo strato e ponetela un una teglia imburrata da forno, copritela con fette di fontina, grattugiandovi un pò di pepe, proseguite fino alla fino.
Sull'ultimo strato di polenta distribuite dei fiocchetti di burro e ponete la pirofila in forno già caldo a 200° C per circa 10 minuti.


MANGIATELA CALDA
SPETTACOLARE.

MA CHE PIACERE CUCINARE: LOMBARDIA POLENTA E FONTINA

MA CHE PIACERE CUCINARE: LOMBARDIA POLENTA E FONTINA: UN'ALTRA SPECIALITA' CON LA FONTINA VANTO CASEARIO DELLA VALLE D'AOSTA E NOTO IN PIEMONTE E NEL RESTO D'ITALIA PER LE SUE ECCEZIONALI QUALI...

LOMBARDIA POLENTE

NON C'E' UN LOMBARDO CHE IN VITA SUA ABBIA PREPARATO LA POLENTA.
CI SONO VARI MODI DI PREPARARE QUESTA PIETANZA
VI SCRIVO VARIE RICETTE PER GUSTARLA

PASTICCIO DI POLENTA

INGREDIENTI
350 g di farina di mais
latte 2,5 dl

PER IL CONDIMENTO
200 g di polpa di manzo macinata
funghi secchi
200 g di salsiccia fresca
salsa di pomodoro o passata
Grana padano grattugiato

PER CONDIRE
100 g di burro

PREPARAZIONE

Mettete i funghi a bagno mezz'ora prima di iniziare.
Se in caso non avete un paiolo di rame, per preparare la polenta prendete una pentola dal fondo spesso e pesante, su fiamma vivace, un litro di d'acqua leggermente salata mista con il latte.
Appena incomincia a bollire cominciate a versare a pioggia la farina di mais fino ad esaurimento mescolando in modo da non formare grumi "usate un mestolo di legno sino alla cottura "cieca 45 minuti".
Sformata la polenta, lasciatela raffreddare.
Strizzate i funghi, tenete da parte l'acqua, che andrà filtrata.
Rosolate la trita di manzo e la salsiccia spellata e sbriciolata in 30 g circa di burro fuso in padella.
Unite 5-6 cucchiai di salsa di pomodoro e i funghi tagliati.
Tagliate la polenta a fette abbastanza spesse e formate uno strato sul fondo di una pirofila imburrata.
Copritela con il sugo e formaggio grattugiato, proseguite cosi fino alla fine.
Finiti gli strati versate ancora un po' di burro che vi e' rimasto,cospargete ancora con formaggio "abbondante", e mettete in forno gia' caldo a 180°C per 20 minuti.

MA QUANTO E' BUONA!!!








Tanto si è scritto e detto su questo ristorante, considerato oggi uno dei migliori al mondo, se non il migliore. Sempre più complicato è diventato riservare un tavolo per assaggiare le prodezze culinarie dello chef Renè Redzepi. L’asticella delle aspettative si innalza inesorabilmente. Redzepi  inaugura il Noma nel 2003 ed in pochi anni conquista i due macaron della guida pneumatica, scalando vorticosamente le classifiche dei grandi ristoranti di tutto il mondo. Fra i suoi maestri i fratelli Pourcel di Montpellier, Thomas Keller e Ferran Adrià il quale gli ha virtualmente passato il primato nella classifica World Best 50′s di San Pellegrino proprio lo scorso anno.
Redzepì è indubbiamente il punto di riferimento indiscusso del movimento della nuova cucina scandinava. Ha creato  una nuova consapevolezza in molti giovani cuochi che in lui si identificano, ha insegnato ad usare le materie prime del territorio e a non scimmiottare la cucina francese. Ha permesso di valorizzare prodotti sino ad allora sconosciuti per l’alta cucina.
Redzepi è riuscito a fare squadra ed a creare un movimento compatto di cui è il leader indiscusso, in poche parole è riuscito a fare sistema.
La sua è una cucina tendenzialmente “verde”, basata esclusivamente sui prodotti della sua terra: i fantastici prodotti del mare, il bue muschiato, alghe, funghi, muschi e licheni e tutto quello che il mondo vegetale può offrire, dalle erbe più rare e sconosciute alle tante radici commestibili che, nelle mani di René, prendono forma di piatti compiuti.
Il primo impatto con il Noma è quello di un luogo che trasmette felicità, il personale numerosissimo sia in sala che in cucina, accoglie tutti con un sorriso e tanta disponibilità.
Non è stato il pranzo della vita, chiariamolo subito, ma è stata comunque un’esperienza molto interessante con una cucina profondamente diversa, personale e per certi versi anche spiazzante. Una cucina piuttosto “fredda”, più assemblata che cucinata, ma tuttavia interessante. Sicuramente da provare cercando di capire quello che lo chef vuole trasmettere, senza preclusioni mentali e senza cercare paragoni con la nostra tradizione o con quella della grande cucina classica francese. Fatta questa doverosa premessa ci si rende conto di essere davanti a qualcosa di nuovo che ha profondamente cambiato la mentalità gastronomica di questa area e non solo. Davanti a uno chef che, è si molto bravo, ma è anche e soprattutto un esempio per tutta una generazione di cuochi che in lui crede e si identifica. Non è per nulla una cucina di “pancia” anche se alla fine ci si ritrova sazi e, pensando a mente fredda all’esperienza provata, mi rendo conto che la proposta è sicuramente coerente con il personaggio e con il territorio che rappresenta.
Siamo comunque di fronte a uno dei migliori ristoranti al mondo, almeno per quanto riguarda il complesso dell’offerta, si sta bene dall’inizio alla fine, coccolati e vezzeggiati come se si fosse gli unici clienti, ci si sente parte di un ingranaggio che gira alla perfezione. Questo è sicuramente il maggior pregio del Noma che, non bisogna dimenticarlo, è sold out sia a pranzo che a cena e dove si resta a tavola per quattro ore filate senza nessun affanno.
Abolita la possibilità di scelta alla carta la proposta è limitata a due soli menu degustazione uno da sette portate ed uno da dodici, in entrambi i casi preceduti da una decina di finger-food.

Di lui dicono che sia uno dei più influenti chef della scena gastronomica internazionale, il prodiglio culinario René Redzepi, 32 anni, ha letteralmente reinventato la cucina nordica. Come capo-cuoco e proprietario del sensazionale ristorante Noma, situato in un vecchio deposito riconvertito del porto di Copenaghen, in Danimarca, ha tracciato il suo stile offrendo una miscela inventiva di cucina nordica e balcanica, con una evidente enfasi sulle specialità territoriali come la carne di bue muschiato e il pescato locale.
Il sito Star Chef ricostruisce così la sua carriera. Con una formazione classica, Redzepi ha iniziato nel 1993 al ristorante di Copenhagen Pierre André. Prima di aprire il Noma nel 2003, Redzepi ha lavorato nel ristorante Le Jardin Des Sens di Montpellier, in Francia (tre stelle Michelin); all’acclamato el Bulli di Ferran Adrià’s a Roses in Spagna; al The French Laundry di Thomas Keller (altro 3 stelle Michelin); e da ultimo, come sous chef di Thomas Rode Andersen al  Kong Hans Kælder, altro famoso ristorante di Copenhagen.
Da quando ha aperto il Noma, Redzepi e il suo ristorante sono stati più volte premiati. Migliore ristorante danese secondo le guide locali dal 2005, nel 2007 ha raggiunto il numero 15 di The World’s 50 Best Restaurant, la classifica dei 50 ristoranti migliori del pianeta secondo la rivista britannica Restaurant Magazine, mentre Redzepi è stato votato migliore chef non italiano al congresso di cucina Identita Golose. Il Noma ha ottenuto la prima stella nel 2005, la seconda nel 2007. Nel 2006, la guida Michelin ha segnalato Redzepi come “Chef emergente”.